L’oggetto della rappresentazione non è l’intervento chirurgico in sé. Di coloro che agiscono vengono disegnati i gesti, i cenni di intesa: è l’aspetto tecnico che predomina e viene esaltato positivamente, senza assolutamente indulgere su tutte le connotazioni sentimentali o eroiche che l’attività chirurgica può facilmente suggerire. E dunque nel lavoro non si rappresenta una equipe chirurgica particolare, ma si sottolinea una capacità professionale non comune nella quale non vi è spazio per la retorica.
In secondo luogo, la voluta specificazione del tempo dell’azione, che si svolge quasi per intero tra due immagini dell’orologio, applica alla narrazione una dimensione, quella temporale, che va molto al di là della mera indicazione di durata dell’evento: un’ulteriore messaggio di una scienza medica “al servizio”, che pone sempre e comunque l’uomo ammalato al centro del proprio agire.